Per molti caravanisti lo sarà per sempre ma per un equipaggio il sogno è diventato realtà!
Probabilmente ti ricordi che all’altezza delle feste Natalizie abbiamo pubblicato sulla nostra pagina facebook…
[A NATALE PUOI fare quello che non puoi fare mai…]
Con quel messaggio abbiamo voluto far conoscere a tutti gli amici di Caravan Trips la grande impresa della The North Cape Expedition.
Abbiamo seguito con suspance la spedizione di Tiziano, Adriana e Silvia verso una meta ambita: Capo Nord!
Se anche tu sei un appassionato di viaggi non puoi non conoscere la loro avventura ma se per qualche motivo te la sei persa sul sito web “The North Cape Expedition” puoi leggere nel dettaglio tutto il loro diario di viaggio!
Capo nord in inverno con la caravan
Una volta deciso che il sogno del viaggio a Capo Nord poteva diventare realtà Tiziano ha iniziato a preparare il suo “treno” (la Caravan Tabbert e la Jeep Cherokee) per il grande freddo.
Durante la preparazione dei mezzi, la notizia ha cominciato a prendere piede tra gli amici dei Girandola (nickname di Tiziano ed Adriana) e con l’avvicinarsi della partenza un’altra fantastica persona ha deciso di aggiungersi a questa grande avventura…
Il terzo membro dell’equipaggio della The North Cape Expedition si chiama Miss Prime (nickname di Silvia), mamma avventurosa, appassionata dalla nascita di viaggi e fotografia!
Una volta completati i preparativi l’equipaggio della The North Cape Expedition (Girandola-Prime) il giorno prima della vigilia di Natale, parte verso la grande meta. Dopo soli 400 km dalla partenza un inconveniente al cambio della Jeep sfortunatamente blocca il loro viaggio.
Il sogno era però troppo forte dentro i loro cuori così, con grande tenacia e pazienza sono riusciti a trovare la soluzione per ripartire e proseguire il lungo viaggio. Fino al loro obbiettivo: Capo Nord!
Viaggio a Capo Nord
Non vogliamo entrare nel dettaglio del Viaggio a Capo Nord perchè se vorrai conoscerlo fino in fondo potrai farlo leggendo il diario di viaggio che hanno scritto trasferendo al lettore le loro emozioni e sensazioni!
Ti possiamo comunque assicurare che durante la lettura ti verrà la pelle d’oca perchè sembra di essere insieme a loro in questa straordinaria avventura!
Siamo convinti che questa fantastica impresa sia andata a buon fine soprattutto perchè l’equipaggio era forte e coeso.
Cerchiamo allora di conoscere un pò più da vicino gli attori della The North Cape Expedition con questa piccola intervista.
Capo Nord in inverno: Tiziano, Adriana e Silvia
Come vi siete conosciuti?
Tiziano:
Con Silvia ci siamo intravisti una sera ad una pizzata di Icc ma ricordo di averci parlato soltanto in occasione di un uscita a Verona dove mi sono accorto che erano nuovi di questo mondo ma con tanta voglia di scoprirlo e con il tempo mi sono accorto che erano delle spugne, assorbivano tutto mettendo in pratica i consigli.
Con Adriana ci siamo conosciuti nel lontano 2004 in un caldo pomeriggio estivo e da lì è sempre stata la mia compagna di avventura
Adriana:
Silvia l’ho conosciuta ad una delle tante tavolate del InCaravanClub.
Tiziano beh cosa dire le mie prime ferie estive… oggi posso dire un’avventura di una vita!
Silvia:
Ho conosciuto Tiziano ed Adriana di sfuggita la prima volta ad una pizzata di ICC. Con il tempo e dopo una serie di uscite del club insieme, ho avuto modo di conoscerli meglio e far tesoro dei loro preziosi suggerimenti sulla vita da turista itinerante.
Qual’è stata la sensazione alla partenza?
Tiziano:
Emozione a 1000 ma la tensione non era poca avendo già un’idea a cosa stavamo andando incontro e alle innumerevoli possibilità sconosciute che si sarebbero potute incontrare.
Adriana:
Pronta al viaggio dopo mesi di preparazione era giunta l’ora di andare incontro al destino.
Silvia:
La sensazione alla partenza è stata di grande emozione per l’avventura che andavo a vivere in condizioni così estreme.
E qual’è stato il primo pensiero che ti è passato nella mente quando la luce dell’avaria motore si è accesa?
Tiziano:
Lì per lì non c’ho dato peso più di tanto visto che nei lavori di preparazione mi è stata cambiata anche la centralina del bodycomputer la quale mi dava dei falsi allarmi, ma dopo svariati km al primo cedimento di potenza lì si che mi sono preoccupato incazzato e demoralizzato
Adriana:
Beh nella nostra storia quando mai una cosa è andata dritta imparata da tempo l’arte della resilienza.
Silvia:
In cuor mio, nonostante la preoccupazione per l’allarme segnalato dalla macchina, ero tranquilla che con Tiziano si sarebbe comunque gestito al meglio qualunque ostacolo ci stesse arrivando dal destino.
Vi faceva male i fondo schiena per i km macinati?
Tiziano:
No il mio fondoschiena è stracollaudato per il tipo di lavoro che faccio, poi nonostante la jeep ha comfort lasci un po’ a desiderare ha un’ottima seduta di guida.
Adriana:
Diciamo che dopo anni di chilometri a piedi il fondoschiena era felice di restare immobile e inattivo.
Silvia:
Macchina comodissima e poi, viaggiando come passeggera, avevo la possibilità di muovermi e cambiare posizione con una certa libertà.
Dopo quante ore dalla partenza avete fatto la prima sosta per riposare e dove avete sostato?
Tiziano:
Verona-Malmö 1700 km ho voluto recuperare parte dei giorni persi per rimettere in sesto la mi trattrice.
Adriana:
Tanti chilometri… ricordo il sonno ristoratore che ci avrebbe portato dritti verso il nuovo anno e che avrebbe aperto le porte dei nuovi propositi lasciando “le sfighe” nel passato anno.
Silvia:
La prima sosta per riposare, alla vigilia dell’anno nuovo, è stata fatta quando ormai Tiziano aveva lasciato alle spalle mezza Europa ed eravamo già all’inizio della Svezia.
Una volta che il gioco iniziava a farsi duro, con la neve e il ghiaccio sempre presenti nel vostro tragitto, quante volte avete controllato se la roulotte si vedeva dal lunotto posteriore?
Tiziano:
Tantissime volte anche perché faceva da sfondo alle chiacchiere con la Prime.
Adriana:
Mai.
Silvia:
Non mi sono mai preoccupata di controllare la roulotte perchè avevo massima fiducia nel nostro più che affidabile driver Tiziano.
Difronte alla difficoltà con il riscaldatore come vi siete comportati?
Tiziano:
Ho vagliato tutte le ipotesi che potevano aver causato lo spegnimento, dall’ostruzione causa ghiaccio dei tubi di aspirazione e scarico, all’alimentazione, gasolio o tensione carente della batteria dopodiché ho indossato la tutta nera invernale, perché ho anche quella estiva, accorgendomi che c’era un trattino di tubo con gasolio ghiacciato e a quel punto non mi è restato che modificare il passaggio del tubicino del gasolio coimentandolo ulteriormente.
Adriana:
Fiduciosa che il nostro driver avrebbe trovato una soluzione ho tirato su la cerniera del mio abbigliamento a cipolla e ho atteso.
Silvia:
Assolutamente certa che Tiziano avrebbe trovato l’origine del blocco ed avrebbe escogitato anche il modo di risolvere la situazione. Cosa fare? Mi sono coperta a dovere (fuori c’erano -34°) e ho cercato di rendermi utile documentando quanto stavamo vivendo ed i luoghi surreali nei quali ci trovavamo. Non ho mai avuto il minimo dubbio che saremmo riusciti a risolvere anche questo inconveniente.
La meta inizia a farsi veramente vicina… le emozioni dell’aurora boreale sono stampate nelle vostre menti, qual’è l’episodio che più vi ha fatto sorridere e quale è stato il momento più emozionante?
Tiziano:
La prima visione dell’aurora è stata una sorpresa perché l’abbiamo vista nascere da una nuvola grigia che sembrava a noi, nel tempo di realizzare cosa fosse, ha iniziato a danzare. I momenti di divertimento sono stati tanti il più emozionate è indiscutibilmente l’arrivo alla meta.
Adriana:
Pura estesi – ho sorriso quando da lì ha poco la Silvia si è abbandonata a Morfeo con un espressione di gioia per aver immortalato il suo sogno in uno scatto.
Silvia:
L’aurora boreale è uno spettacolo emozionante, inaspettato, sfuggente, magico e carico di suggestioni. I raggi di luce che danzano sulle nostre teste nel cielo stellato sono un’emozione che difficilmente dimenticherò. L’episodio che mi ha fatto più sorridere è stato quando siamo entrati con macchina e roulotte in un autolavaggio per poterci scongelare a dovere da quelle temperature decisamente proibitive per chiunque, figuriamoci per una roulotte.
Quando avete conquistato la meta e siete scesi dalla Jeep qual’è stata la prima cosa che avete fatto?
Tiziano:
Ho acceso una sigaretta e mi sono guardato tutto intorno e nel silenzio più assoluto ho ammirato il panorama circostante.
Adriana:
Un giro a 360° che ha rapito le immagini che ancora oggi sono ben impresse nella memoria e poi via con la danza del fotografo per portare a voi lo spettacolo.
Silvia:
La prima cosa fatta una volta raggiunta la meta di Capo Nord è stata quella di cominciare a scattare senza sosta più fotografie possibili che potessero rendere, a chi non era lì con noi, la sensazione di quel paesaggio e di quelle luci.
Il ritorno… qual’era il pensiero predominante?
Tiziano:
Che avevamo ancora un botto di chilometri da affrontare ma appagato dalle emozioni che solo il grande nord riesce a dare.
Adriana:
Tiziano portami via da lì – dal sogno all’incubo a raffiche costanti di 60km/h poi la gioia che dovevamo confrontarci solo con il ghiaccio e i km che ci avrebbero riportato alla routine quotidiana ma con una consapevolezza questo viaggio aveva forgiato una nuova Adry.
Silvia:
Il pensiero durante il ritorno era… questa bellissima avventura sta per finire e mi dovrò separare da questa coppia eccezionale che mi ha insegnato tanto e con cui ho condiviso una grande emozione. Tiziano e Adriana per me saranno indimenticabili!
Un aggettivo per descrivere i membri dell’equipaggio? (es. Tiziano descrive con un aggettivo Adriana e Silvia e viceversa)
Tiziano:
Silvia e Adriana insostituibil.
Adriana:
Silvia – pazzesca
Tiziano – unico.
Silvia:
Tiziano è affidabile e generoso
Adriana è instancabile e sempre positiva.
Sappiamo benissimo che UN VIAGGIO A CAPO NORD IN INVERNO CON LA CARAVAN è un’impresa eccezionale e sicuramente non è alla portata di tutti. Per questo abbiamo pensato ad un’intervista “fuori dagli schemi” per far comprendere l’importanza della coesione e la necessità di avere quella forza interiore indispensabile in un viaggio del genere per riuscire nell’impresa.
Chi conosce Tiziano, Adriana e Silvia sa benissimo che probabilmente solo loro potevano farcela.
Tiziano trasmette sicurezza alla guida e sa districarsi di fronte a qualsiasi inconveniente meccanico/ idraulico/ elettrico e chi più ne ha più ne metta.
Adriana ha una forza dentro che potrebbe andare a Capo Nord anche di corsa.
Silvia ha una sensibilità quando è dietro all’obiettivo che le consente di trasmettere le emozioni al punto che, le sue foto parlano da sole.
Se questi “individui” non si fossero fusi nella The North Cape Expedition tutto quello che ci hanno trasmesso non ci sarebbe sicuramente stato!
Grazie ragazzi per averci fatto vivere il Viaggio a Capo Nord!


Aspetta a chiudere la pagina!
Questo articolo è molto importante per chi ama il plein air... CONDIVIDILO CON I TUOI AMICI!