Spesso ci chiediamo:
“Com’è possibile che nel 2017 delle persone si riuniscono per creare un evento dove si cerca di sensibilizzare le persone all’utilizzo della roulotte?”
Evidentemente qualcosa negli ultimi decenni è andato storto.
Premesso che noi siamo abbastanza giovani e che negli anni ‘70 non eravamo ancora nati, sappiamo che in quel periodo c’è stato il boom della caravan inteso come un’ecosistema fiorente di aziende che producevano migliaia di roulotte all’anno.
Sarà stato il periodo storico, sarà stata la voglia di fare vacanza, non lo sappiamo per certo. Quello che possiamo fare noi è analizzare la comunicazione delle aziende in quegli anni ’70.
Negli ultimi anni secondo noi c’è stato un errore di comunicazione, più che errore una assenza quasi totale di comunicazione da parte di chi le roulotte le produce.
Non crediamo al luogo comune che recita: “eh ma negli anni ‘90 tutti hanno iniziato a comprare il camper…”.
Se le persone hanno fatto delle scelte è perchè hanno ricevuto dei messaggi che li hanno indirizzati in una determinata direzione, e secondo noi questi messaggi sono partiti da chi i mezzi ricreativi li produce.
C’è un modo banalissimo per capire se quello che diciamo è vero, basta comparare la pubblicità relativa al mondo roulotte, vediamo cosa comunicavano negli anni ‘70 e cosa comunicano oggi i produttori.
Semplice e logico.
La pubblicità delle roulotte negli anni ‘70
Roulotte Elnagh
L’immagine di un’animale selvatico ed il messaggio: “Elnagh vivere nella natura senza rinunciare alle comodità di una vera casa”.
L’animale in primo piano e la roulotte nell’angolo in basso, questa la dice lunga sul focus predominante della pubblicità, cioè la natura, la vacanza che diventa un’esperienza, la vacanza che diventa uno stile di vita. Questo è il “perchè” che dovrebbe motivare la persona ad acquistare una roulotte, non la roulotte in se, ma quello che il mezzo ti può regalare. Tanto semplice quanto geniale!
La mamma con i figli sulla spiaggia e dietro la caravan (magari poterla piazzare in spiaggia oggi) ed il messaggio: “Per loro ho scelto la libertà”. Cos’altro aggiungere? Si va leva sul concetto di libertà, oggi crediamo solamente di essere liberi ma nella realtà siamo più legati che mai ad una serie di oggetti che sono superlui.
Roulotte De Reu
Quando si dice che un’immagine parla più di 1000 parole? Ecco, questo è il caso giusto. “Esperienza europea nella costruizione delle vostre caravan”, il produttore belga per aggredire il mercato italiano fa leva sulla sua professionalità e sulle competenze acquisite in ambito europeo. Questo però non è il messaggio principale, che resta sempre quello incentrato sulla famiglia e sull’esperienza di vita legata alla roulotte.
Roulotte Knaus
Quattro immagini che richiamano l’avventura a 360°, su tutti i fronti, chi più ne ha più ne metta.
Oggi, il 90% delle persone pensa che piuttosto di andare in vacanza in quel modo è meglio restare a casa davanti alla televisione. Quello era il sogno di molte persone negli anni ’70, ora è restato un sogno solo di pochi.
Roulotte Fendt
Sempre il concetto di “sogno” e “vacanza alternativa” che inizia ad essere alla portata di sempre più persone negli anni ’70. I bambini che giocano all’aria aperta, il tavolo davanti alla roulotte, il prato ed il cielo. Nessun effetto speciale solo la realtà dei fatti.
Roulotte Roller
Roller ha fatto la storia del mondo roulotte in Italia, a cavallo tra gli anni ’70 ed ’80 ha sfornato un numero di caravan impensabile per quel periodo storico, Roller è stata davvero grande. Roller è l’orgoglio italiano quando parliamo di roulotte.
Roulotte Nardi
Nardi ti stà dicendo: “Guarda che le nostre caravan le usi tutto l’anno, non solo in estate”. Ovviamente il prato verde, le persone che si muovono in libertà non mancano mai.
Anni ’70 in conclusione
Il denominatore comune di tutte queste pubblicità (fidati non ti abbiamo riportato le altre ma sono praticamente uguali a queste concettualmente parlando) è:
- la libertà di una vacanza dove vuoi quando vuoi
- l’esperienza che la vacanza ti lascia
- lo stare insieme, la condivisione e la crescita personale
- vivere un’avventura
tutto questo attraverso la caravan. Non si parla in modo diretto della roulotte, ma tutti parlano di quello che la roulotte ti lascia dopo che l’hai usata.
Purtoppo molte delle ditte che producevano roulotte negli anni ’70 ora non esistono più, soprattuto quelle italiane, ci sarebbe veramente piaciuto vivere il periodo d’oro della caravan, ma ora concentriamoci sul presente…
La pubblicità delle roulotte oggi
Oggi chi produce caravan ha tre mezzi per raggiungere le persone: internet, la carta stampata e le fiere di settore.
Ora ti riportiamo qualche esempio di pubblicità su riviste di settore, questo per farti capire al volo che difficilmente troverai questi messaggi nelle pubblicità di oggi, se proprio ti va bene troverai il richiamo al concetto di famiglia e di natura, ma nessun mix perfetto come quello degli anni ’70. Per mix intendiamo il giusto messaggio con la giusta immagine, quello d’oggi sembra messo lì per riempire gli spazi.
Ecco qualche pubblicità di riviste che sono uscite nel mese di Aprile.
Roulotte Hobby, Fendt e Weinsberg
Come vedi le immagini, vere o ritoccata che siano, sembrano irreali, questo è dato dalla mancanza di un elemento principe, quello che trasmette felicità ed aromonia a tutto, cioè le persone.
Il messaggi elencati sono banali e vogliono dire tutto e niente.
Purtroppo una persona che poco conosce la roulotte e vede queste foto può solo apprezzare lo sforzo di piazzare la caravan in scenari da mille e una notte, ma chi guarda sà che difficilemente questo per lui sarà fattibile e il concetto di sogno resta tale.
Roulotte Tabbert
Chi si compra una Tabbert non pensiamo guardi più di tanto il prezzo. E’ come se Porsche ti dicesse che c’è uno sconto di 2.000 € solo fino la fine del mese, dai parliamoci chiaro a nessuno interessa, non è per quella cifra che cambierebbe idea. Qui è lo stesso, uno che compra una Tabbert lo fa per la qualità, per il comfort e non per il prezzo. Ci sta bene la lista delle dotazioni incluse e ci sta bene anche la coppia di non giovanissimi che guardano non si sà cosa, ma una volta Tabbert era vista come un investimento ora me la vuoi far passare per una caravan di livello medio. Perchè? Non capiamo.
Roulotte Knaus
Knaus potrebbe fare meglio, fare leva sul prezzo è sensato, ma l’immagine non si può vedere… siamo all’imbrunire, il cielo è nuvolo e tu te ne stai felice sulla coperta a fare il pic nic con una roulotte che ad occhio è croce è lì solo grazie a Photoshop. Manca la vita reale, le scene di vita reale, le persone devono capire che non bisogna essere dei modelli per utilizzare la caravan, ma che è appunto l’utilizzatore medio con un portafoglio medio che si può avvinicare a quel modello.
Roulotte Adria
A nostro parere Adria è l’unica che si salva, foto in location veritiere e persone vere, manca sempre quel tocco di nostranità, quel tocco di verità che negli anni ’70 era sempre presente. Tra tutti i suoi concorreti secondo noi resta la migliore lato comunicazione analizzando questa immagine.
Non diamo la colpa ai camper
Lo so cosa stai pensando, ora tutti vogliono il camper.
Bene, ti chiedo questo: “se in una rivista ti trovi 10 pubblicità di caravan concettualemente impostate come negli anni ’70 e per 6 mesi continui a comprare la stessa rivista, il tuo cervello cosa ti dice di comprare?”.
Bravo, la caravan.
Ma invece trovi, a pagine alternate pubblicità di camper su tutte le riviste, come se non ci fosse un domani.
Quelle pubblicità qualcuno avrà pagato per metterle sulle rivista, ovviamente i produttori perchè avranno un’interesse maggiore nel vendere un determinato mezzo rispetto che un altro.
La domanda nel mercato si crea e di distrugge attraverso la comunicazione con gli utenti finali, per questo è importante la “Festa delle roulotte itineranti“.
Se non sono i produttori a comunicare la bellezza della caravan inizieremo noi caravanisti.
Noi che agganciamo anche se piove pur ti stare in compagnia.
Noi che aspettiamo i weekend per agganciare come se fosse Natale.
Noi che quando ci conosciamo non ci lasciamo più.
Noi che ci aiutamo e ci rispettiamo a vicenda.
Noi che quando raccontiamo le ultime vacanze agli amici abbiamo gli occhi lucidi.


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